IL METODO
Questa è la storia di un metodo "in movimento", "nato per gioco"
Joy of moving è un metodo educativo innovativo, sperimentato e validato scientificamente dall’UNIVERSITÀ DI ROMA "FORO ITALICO", con il CONI e il MIUR del Piemonte: un metodo che nasce dal gioco, in grado di favorire non solo lo sviluppo motorio, ma anche quello cognitivo, emozionale e relazionale dei bambini.
Al cuore del metodo c’è il bambino che gioca e la sua finalità è, partendo dalla formazione del corpo in movimento, arrivare alla formazione delle abilità di vita del cittadino, cavalcando l’onda della naturale gioia di muoversi dei bambini.
Caratteristica peculiare di Joy of moving è la variabilità che caratterizza la pratica: numerosissimi, infatti, sono i giochi previsti con altrettante varianti, che consentono agli educatori e alle famiglie di apprendere un vero e proprio metodo per inventare, modificare e interpretare i giochi, e ai bambini di fare esperienze diverse, sia evitando la specializzazione precoce in un solo sport, sia allo stesso tempo ponendosi come base di scoperta e approccio a tutti gli sport.
UN METODO ALLA PORTATA DI TUTTI
Il metodo è alla portata di tutti coloro che a diverso titolo, personale o professionale (genitori, insegnanti, educatori, allenatori), si occupano dell’educazione dei bambini di età della scuola dell’infanzia e primaria, senza avere necessariamente una formazione specifica nelle attività motorie.
UN MODELLO EDUCATIVO A QUATTRO DOMINI
Il metodo punta ad una visione relazionale ed è studiato per coinvolgere tutti gli aspetti della persona in crescita, sviluppandone sinergicamente l’efficienza fisica, la coordinazione motoria, le funzioni cognitive e le abilità di vita al fine di accrescerne l’autonomia e la capacità di affrontare le sfide della vita quotidiana.
Possiamo rappresentare questi quattro domini fondamentali come anelli di un giroscopio che ruotano in modo strettamente interconnesso, sollecitati dai giochi di movimento. Il nucleo centrale del giroscopio è, infatti, l’attività motoria.
LA STORIA DEL METODO
Il metodo Joy of moving, frutto degli studi e dell’esperienza pluridecennale degli autori
coordinati dalla Prof.ssa Caterina Pesce è stato sperimentato nelle scuole dell’infanzia e
primarie di Alba (Cuneo) dall’USR Piemonte, dal CONI e dalla Regione Piemonte, grazie a un
progetto di ricerca curato dall’Università di Roma ‘Foro Italico’, supportato da Soremartec
Società di Ricerca e Sviluppo del Gruppo Ferrero con il progetto di Responsabilità Sociale
Kinder Joy of moving. È il risultato di un progetto di ricerca lanciato nel 2012 che ha
coinvolto larga parte della popolazione di scuola dell’infanzia e primaria di Alba, in provincia
di Cuneo.
I bambini hanno avuto l’opportunità di partecipare a giochi e attività di movimento
presso il Village Joy of moving di Alba, guidati da un gruppo di 18 laureati in scienze motorie
e formati sul metodo Joy of moving da un Comitato Scientifico di esperti del settore. I
risultati evidenziati sono stati decisamente positivi: i bambini coinvolti con questa
metodologia hanno mostrato miglioramenti specifici nella coordinazione motoria,
nelle funzioni cognitive, nella creatività e nelle
abilità di vita.
Nel 2015 è stato diffuso anche a livello internazionale in occasione di Expo Milano 2015 nel
Padiglione dedicato al progetto Kinder Joy of moving in collaborazione con il MIUR e il
CONI.
Nei due anni successivi sono stati raggiunti circa 5.000 insegnanti ed è stato condotto
un importante studio sulla replicabilità del metodo su un campione di scuole del territorio
nazionale, promosso dal Ministero dell'Istruzione.
I risultati positivi hanno portato
dall’anno scolastico 2018/2019 ad oggi alla divulgazione di Joy of moving in tutte le scuole
italiane interessate, con il coinvolgimento di oltre 17.000 insegnanti.
Il percorso Joy of moving è stato inoltre inserito fra le buone pratiche trasferibili nelle Linee di indirizzo 2019 sull’attività fisica nel setting scuola emanate dal Ministero della Salute.
Nel 2020 il metodo entra nelle best practice europee rilevate dal progetto HEPAS (Healthy and Physically Active Schools in Europe).